Smog, Avellino è già fuorilegge: respiriamo sempre più veleni nell’indifferenza amministrativa
Ad agosto il capoluogo irpino è già fuorilegge per quanto riguarda gli sforamenti delle polveri sottili. Aria sempre più inquinata, oggi il 36esimo superamento e Avellino si avvia a un nuovo record negativo, nell'indifferenza totale dell'amministrazione che non propone contromisure. Unica mossa, il dislocamento del terminal di piazza Macello: nessun risultato sull'inquinamento, numerosi disagi per i passeggeri
Trentasei sforamenti di polveri sottili, Avellino dal punto di vista dell’inquinamento ambientale è già fuorilegge quando siamo solo all’11 di agosto, e si invola senza freni verso un altro probabile record negativo visto che mancano ancora i mesi autunnali e invernali, quelli più duri dal punto di vista dello smog a causa dell’accensione dei riscaldamenti.
Continuiamo dunque a respireare veleni, e se è vero che il capoluogo irpino paga anche la conformazione orografica, diventa avvilente assistere all’inerzia dell’amministrazione comunale che in due anni, nonostante la maglia nera indossata l’anno scorso come città più inquinata del Mezzogiorno e terza d’Italia, non ha praticamente mosso un dito sul punto.
Una sola ordinanza di contrasto emanata il febbraio dello scorso anno, che prevedeva una stretta su camini e stufe a pellet e controlli su caldaie e vetture, oltre allo stop dei roghi agricoli, a cui non si è mai dato seguito; da quel momento nient’altro, nessuna presa di posizione, solo un protocollo antismog presentato e approvato in consiglio comunale, anche questo senza nessuna concreta applicazione nè conseguente ordinanza o provvedimento.
L’unica mossa messa in campo dal sindaco è stata quella di spostare il terminal dei bus da piazza Macello allo stadio: nessun risultato dal punto di vista ambientale, ma in compenso Avellino si ritrova con un “ottimo” capolinea al piazzale degli Irpini senza biglietteria, senza bar, senza servizi, con i passeggeri esposti alle intemperie o al caldo soffocante. Nel mentre respirano veleni, assieme a tutto il resto della cittadinanza
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