RADICI IRPINE E FRUTTI ORIENTALI

Il caldo straordinario sta trasformando l’Irpinia in un territorio simile al nord Africa. Non si trova sollievo nemmeno a 817 metri di altitudine, ai piedi delle Torri Normanne della Villa Comunale di Ariano Irpino, la cittadina che mi ospita nei mesi estivi da quando sono nata.

Un caldo denso, offuscante, ma non abbastanza da far passare inosservato un “ragazzo” che si aggira tra i tavolini del bar della Villa. Mi si avvicina con modi da “giullare” e mi porge un volantino: “Pare brutto, ma stasera alle 18 presento il mio libro. Sarei lieto di invitarvi.”.

I miei amici non sembrano particolarmente interessati alla notizia, mentre io rimango colpita e incuriosita dall’ironia della frase di invito che coincide con il titolo del libro: “Pare brutto… ma è bello!” Autore, Maurizio Pompeo.

Maurizio prosegue tra gli altri tavoli e si presenta con la stessa modalità. Non esito ad alzarmi e a seguirlo, attratta dalla voglia di sapere chi è, cosa ha scritto, cosa ha da dire. Le persone ci guardano stupite, non so se ad attirare l’attenzione è lui, che si presenta in modo piuttosto originale, o io che rincorro uno sconosciuto come se fosse una star.

Maurizio mi accoglie a braccia aperte quando capisce che voglio chiedergli del suo romanzo. “ Vorrei sapere cosa hai scritto, di chi parla questo libro. Che cosa racconti?”.

“Il mio libro parla di me, è la storia della mia vita e a raccontarla è la mia nipotina di 9 mesi”. E qui, per la seconda volta, rimango colpita, non faccio in tempo ad aprire bocca e lui mi illumina :

“Ho chiesto alla mia nipotina di 9 mesi se gentilmente poteva trasformarsi in una ragazza di 18 anni che intervista il nonno scrittore e giullare, carabiniere, capotreno, manager, inventore, viaggiatore, protagonista e regista di una vita piuttosto movimentata. Non sapevo come fare un romanzo perché fino ad oggi ho scritto solo saggi. Così ho pensato a questa finzione letteraria, ma tutto il resto è verità. La mia vita è incredibile e lo scoprirai leggendo. Ho immaginato di suddividere i miei 63 anni in 7 giorni della settimana, raccontandole ogni giorno 9 anni della mia vita. Questa suddivisione e questi numeri non sono casuali e scoprirai perché. Ti posso anticipare che io vivo con lo schema 3-6-3 che non è una formazione di calciatori. Sono nato ad Ariano Irpino, vivo a Genova e mi sono innamorato dell’India. Quindi trascorro tre mesi all’anno ad Ariano, tra torri, ricordi, odori e cugini, sei mesi a Genova con famiglia e amici, tre mesi in India a nutrirmi”.

Rimango sorpresa e sempre più incuriosita da questo insolito arianese. Lo scorso anno la pandemia lo ha trattenuto in India più del previsto e al momento fare programmi è ancora complicato, ma vorrebbe che lo schema rimanesse lo stesso.
Maurizio ha abbracciato la filosofia orientale e la cultura vedica grazie all’incontro illuminante con un maestro spirituale indiano. Il suo romanzo è un inno alla libertà dello spirito diretto soprattutto ai giovani ed è il racconto dell’incontro con l’essenza della saggezza vedica, proprio nel momento in cui la vita lo ha trasportato da situazioni esaltanti a precipizi, da eccezionali occasioni di svolta a retromarce inesorabili. Nonostante ciò, Maurizio ha le idee chiare in merito al senso della vita e quando gli chiedo che cosa c’è in comune tra la saggezza indiana e quella irpina, mi risponde: “Noi irpini siamo svegli e veloci, ma fuori da qui. L’incontro con la spiritualità orientale è stato fondamentale per misurarmi e per realizzare cose che qui sarebbe stato impossibile fare. In Irpinia si nasce, ma poi ci si realizza fuori. Sono orgoglioso della mia anima irpina e ringrazio l’India per avermi dato la possibilità di metterla alla prova”.

Maurizio è un personaggio bizzarro, non potevo non raccontarvi di lui e l’ho fatto perché parlando con lui ho sentito energia positiva e qualche piccola “combinazione zen” tra numeri, tempi, modi e sensibilità. Chiude l’intervista con queste parole: “Agisci sempre, anche con follia, ma senza aspettative”.

Ci salutiamo con la sensazione di non esserci incontrati per caso e ce lo diciamo. Maurizio avrebbe dovuto fare il giro delle Torri al contrario ed io stavo per andarmene, quando i due cari amici mi hanno invitata a rimanere per un drink.

Certi incontri sono talmente surreali per contesto, tempistica e modalità, da sembrare messaggi in codice. È stato divertente, la contaminazione tra Irpinia e India è decisamente inedita e interessante.

Maurizio ha presentato il suo libro ad Ariano ed io ho ricevuto, e pure decodificato, il messaggio zen di questo incontro davvero speciale!

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