Vittoria in affanno e secondo posto: ci pensa Di Gaudio

Davanti ai suoi tifosi l'Avellino non sciupa l'occasione e torna a sognare il secondo posto: Turris battuta grazie a un goal nel finale del redivivo Di Gaudio

E alla fine ci pensa Totó Di Gaudio. Proprio lui, al rientro dopo un’assenza infinita segnata prima da una battaglia estenuante con un ematoma al ginocchio e poi dalla “lotta” al Covid, sconfitto solo lo scorso giovedì. Rientra l’attaccante palermitano, ricorda che è Totó Di Gaudio, veste i panni del salvatore e cura i guai di un Avellino che per 85’ pecca in cinismo e concretezza sottoporta. Segna, festeggia sotto la curva, consegna i tre punti e regala l’aggancio al secondo posto. Basta un gol, sudato e non senza patemi per raggiungere il Catanzaro.
Gautieri conferma il 3-5-2 ma cambia gli interpreti. Con Forte in porta, linea difensiva con Silvestri, Scognamiglio e Bove. A centrocampo Aloi con De Francesco e kragl. Sugli esterni Ciancio e Mignanelli. In avanti Kanoute e Murano. 3-5-2 anche per la Turris accompagnata in Irpinia da 400 tifosi. Il popolo biancoverde risponde superando le 2mila presenze al Partenio. Pronti, via. Si parte e l’Avellino dopo un avvio timido cerca di far salire i giri. Tiene la manovra, rischia poco, ma non trova il guizzo per affondare. L’estro di Kragl è appannato, l’infortunio al ginocchio della settimana lo frena e il suo peso in termini di fantasia e imprevedibilità manca. Murano è la solita ombra che non si vede e non incide. Le uniche accelerate portano ancora la firma di Kanoute ma si perdono senza particolari apprensioni per la retroguardia avversaria. I minuti scorrono e bisogna aspettare il 41esimo per la prima reale occasione da rete. Cross di Aloi, in area per Kragl che aggancia ma sbaglia la mira. La palla si perde fuori. Pochi giri di lancette e l’arbitro manda le squadre a bere il the caldo sul pari ad occhiali. Nella ripresa Gautieri conferma l’undici iniziale. Al 3’ Aloi serve Mignanelli che clamorosamente sciupa. Ancora Mignanelli all’8’ da fuori area. Tiro citofonato e ancora un nulla di fatto. Due occasioni in successione per Murano al minuto 14’ e 15’ entrambe di testa, ed ambedue senza buon esito col Samurai che dimentica però di inquadrare la porta. Caneo gioca i primi cambi e sceglie la carta Franco per rimettere in ordine la regia. Il primo cambio per l’allenatore dei biancoverdi è forzato. Kanoute crolla su un allungo ed è costretto ad alzare bandiera bianca. Dopo settimane di assenza è il turno di Di Gaudio. Dentro anche Carriero per De Francesco. La Turris soffre, si chiude, cerca di difendersi con ordine, resiste ma l’Avellino fa tutto da solo, anche sbagliare sistematicamente sottoporta. Gautieri si gioca la doppia carta Plescia per Murano e Tito per Mignanelli. L’Avellino prova ad alzare ulteriormente il suo baricentro. La squadra si alza ma rischia e Tascone in contropiede manca di poco lo sgambetto. Gol sbagliato, gol subito. L’Avellino, sul capovolgimento di fronte, lo trova con Di Gaudio, che ricorda talento e leadership e al suo rientro la butta nel sacco al 41’. Gli ultimi minuti sono di gestione e controllo. Il triplice fischio a sancire il successo e il secondo posto centrato. Ora ultime tre gare. Domenica il Bari. Ora è il tempo. Di crederci e non mollare.

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