IL CORSIVO – Serve il voto in condotta anche per i politici…

Un post di ieri di Matteo Salvini relativo alla Scuola. Eccolo: “Approvato in Senato il disegno di legge voluto dal ministro Valditara. Tra i punti principali: 1) Si viene rimandati con 6 in condotta e bocciati con 5 e il voto incide sulla maturità. 2) Chi aggredisce un docente risarcisce anche la scuola. 3) Lavori socialmente utili per bulli e violenti.
Ora il testo passa alla Camera. Avanti così”.
Cosa dire? A nostro parere, la proposta legislativa sollecitata dal ministro dell’Istruzione, fatta propria dal governo e approvata dal Senato, andrebbe condotta in porto senza se e senza ma, non foss’altro perché non se ne può più di studenti che picchiano o anche soltanto mancano di rispetto ai professori; e di genitori non proprio responsabili che, invece di richiamarli ai sani principi dell’elementare civiltà, danno loro ragione e arrivano addirittura ad impancar processi pedagogici e morali contro gli insegnanti.
Ciò detto, tuttavia, noi ci ritroviamo anche fieri sostenitori di una specifica Scuola di Pensiero del Procuratore Capo presso il Tribunale di Napoli, Nicola Gratteri. Il quale, in merito alla volontà del governo di introdurre i test di “stabilità mentale” nei concorsi per diventare magistrati, ha detto, non senza una punta di sagace ironia, che però lo stesso metodo andrebbe adottato – con l’aggiunta dei narco ed alcol test – anche per tutti i settori apicali della Pubblica amministrazione, per chi ha responsabilità di governo e per chi si occupa della cosa pubblica”.
Sicché, legittimamente applicando ai politici il Ddl Valditara secondo il saggio Principio Gratteri’, quelli che si comportano da 6 in condotta andrebbero quanto meno sospesi per un congruo periodo; quelli da 5 dovrebbero decisamente cambiare mestiere.
Alla luce di quante ne vediamo e ne sentiamo, provate a immaginare che pulizia si farebbe nei governi e in Parlamento!

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