IL CORSIVO – Vannacci, Mussolini e… Cavour

Il Generale Roberto Vannacci, candidato alle europee nelle liste della Lega come indipendente, ha avviato la campagna elettorale (interviste alla Stampa e al Corriere della Sera) continuando a cavalcare il suo Mondo al contrario, ossia andando controcorrente a prescindere dal verso della corrente. L’obiettivo? Acchiappare quanti più voti possibile nel grande mare degli estremisti del qualunquismo pragmatico.
Sicché ha aggiunto altre fiere affermazioni del Pensiero politico che lo ispira a quelle contenute nel suo vendutissimo libro (De gustibus…).
Una per tutte: “Rivendico la considerazione su Mussolini, che è uno statista come lo sono stati anche Cavour, Stalin e tutti gli uomini che hanno occupato posizioni di Stato: è la prima ‘definizione di ‘statista’ sul dizionario”.
Cosa dire? L’avvicinamento a Stalin ci può anche stare, non foss’altro per il profilo di spietati criminali politici che li accomuna. Ma vattelapesca come c’azzecca Cavour, distante l’infinito da Benito in tutto e per tutto.
Né si salva, Vannacci, con il ricorso alla definizione di “statista” rinvenibile nel dizionario. La differenza la fa il modo in cui si governa uno Stato. Mussolini, ovvero il regime fascista, ha governato uccidendo gli avversari, sopprimendo le libertà fondamentali, discriminando le razze umane, alleandosi con i nazisti, trascinando l’Italia in una guerra che fece circa 70 milioni di vittime, e riducendo in macerie, povertà e vergogna il nostro Paese.
Insomma, se la poteva risparmiare Vannacci. Ma tant’è: povera Europa!

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