Interdittiva antimafia per la ditta Cogepa, si blocca l’autostazione e rischia anche piazza Castello

L'Air rescinde il contratto con la ditta napoletana che aveva l'appalto del completamento del terminal bus del capoluogo. La Cogepa ha in affidamento anche la riqualificazione di piazza Castello. Iacovacci: "Festa deve fare lo stesso e rescindere il contratto, e poi spiegarci perchè ha dato alla ditta 500mila per far ripartire il cantiere quando Priolo decise di toglierle l'appalto per evidenti inadempienze"

Troppi ritardi nel cantiere e ora l’interdittiva antimafia. L’Air straccia il contratto d’appalto con la Cogepa di Napoli, la ditta che stava terminando i lavori dell’autostazione, e l’eterno cantiere si blocca ancora una volta. L’ennesimo incredibile colpo di scena di una vicenda che va avanti da trent’anni e che impedisce la conclusione del terminal bus del capoluogo.

E’ il nuovo amministratore dell’Air Anthony Acconcia a dare direttamente la notizia: non un fulmine a ciel sereno, in quanto la casa madre del gruppo di cui fa parte Cogepa, cioè la Passarelli Costruzioni, era già stata raggiunta da interdittiva antimafia prima dell’estate. Una decisione della prefettura di Napoli a seguito degli sviluppi dell’inchiesta Olimpo, che fece scattare le manette per una ventina di persone contigue ai clan D’Alessandro e Cesarano di Castellamare di Stabia. Giuseppe Passarelli era indagato all’interno dell’inchiesta. Era lecito attendersi la stessa conclusione per la Cogepa, società amministrata dalla figlia di Passarelli.

E ora per l’autostazione sarà tutto da rifare, ancora una volta. Una sorte che rischia un altro dei cantieri eterni del capoluogo, ovvero piazza Castello: i lavori per la riqualificazione della piazza sono infatti stati affidati proprio alla Cogepa. Toccherà al sindaco Festa prendere una decisione non facile: è stato lui a richiamare la Cogepa a terminare il cantiere, dopo che l’ex commissario Priolo decise invece di stracciare il contratto a causa degli incredibili ritardi. Non solo, Festa riconobbe anche 500mila euro alla Cogepa con un atto transattivo, pur di chiudere il contenzioso che aveva avviato la ditta dopo la decisione di Priolo. E ora il consigliere d’opposizione Ettore Iacovacci chiede una spiegazione per quella decisione che oggi appare decisamente infelice (l’intervista nel video)

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