Mario Claudio Magliocca, il medico galantuomo caduto nella trincea per aiutare il prossimo

Il Covid che uccide i medici impegnati nella trincea dell’emergenza sanitaria. Irpinia Tv dedica uno speciale con alcune accorate testimonianze per l’ultimo saluto all’infettivologo del Moscati Mario Claudio Magliocca, il medico galantuomo deceduto ieri mattina a causa del virus contratto in servizio onorando il dovere di aiutare il prossimo. Sarebbe andato in pensione fra tre mesi

L’intera comunità avellinese è ancora scossa per le perdita dell’infettivologo Mario Claudio Magliocca, il dirigente medico del Moscati stroncato all’età di 66 anni dal Covid, che ha combattuto in trincea, assieme al resto del personale sanitario dell’ospedale, in prima linea dall’inizio dell’epidemia.

E’ stato il primo medico del Moscati purtroppo  a perdere la vita dopo aver contratto il virus, molto probabilmente, sul posto di lavoro. Originario di Roccarainola, in provincia di Napoli, il medico era risultato positivo al Covid a metà novembre. Da quasi 30 anni Magliocca lavorava al Moscati e tra soli tre mesi sarebbe andato in pensione.

Apprezzatissimo da tutti per le qualità umane e professionali, Magliocca dopo la laurea in medicina e chirurgia si era specializzato a suo tempo in malattie infettive e medicina interna. Dopo una parentesi come medico di famiglia, risultò nel ’91 vincitore di concorso ed entrò nel reparto di malattie infettive dell’azienda ospedaliera Moscati di Avellino, assumendo piano piano un ruolo sempre più importante all’interno del sistema sanitario regionale. Magliocca è stato responsabile del programma di controllo delle infezioni ospedaliere e dal 2002 assunse anche l’incarico professionale di alta specializzazione per le infezioni ospedaliere e la sorveglianza dell’antibiotico-resistenze in ospedale.

Davvero commosso il ricordo dei suoi colleghi e amici, innumerevoli le testimonianze d’affetto alla famiglia: abbiamo raccolto quelle del manager del Moscati Renato Pizzuti, dell’ex primario del reparto di infettivologia dell’ospedale Nicola Acone, della d.ssa Giulia Taliani e del medico del pronto soccorso Carmine Sanseverino

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