Morte Dello Russo, i carabinieri spararono 8 colpi contro la vettura di Antonio

Consegnati gli esiti delle perizie dei consulenti della procura, volte ad accertare cosa sia accaduto la notte tra il 15 e il 16 gennaio in cui Antonio Dello Russo, 39enne di Mercogliano, perse la vita

Morte Dello Russo, furono otto i colpi di pistola sparati dai due carabinieri, quattro di questi esplosi a una distanza di un metro e mezzo dell’autovettura in corsa. Tre dei proiettili colpirono Antonio Dello Russo, uno al braccio e due alla gamba, l’uomo poi si andò a schiantare contro un albero.

Sono arrivati gli esiti delle consulenze, quella balistica e l’autoptica, effettuate dall’ingegnere Alessandro Lima e dal medico legale Elena Piciocchi su commissione della procura di Avellino, allo scopo di accertare cosa sia effettivamente accaduto la notte tra il 15 e il 16 gennaio del 2019, quando Antonio Dello Russo, 39enne di Mercogliano, trovò la morte dopo aver forzato un posto di blocco dei carabinieri.

Le oltre mille pagine delle due consulenze chiariscono le dinamiche di quelle ore, anche se, secondo l’avvocato Fabio Tulimiero, che difende la famiglia Dello Russo, restano ancora molte lacune da colmare. “Da quanto ricostruito dai consulenti della procura i colpi vennero esplosi da distanza ravvicinata da uno dei carabinieri, che puntò l’arma dritta verso Dello Russo”, sostiene il legale, “non vedo come sia possibile, secondo quanto accertato, sostenere che i colpi non fossero indirizzati contro Antonio. Chi spara a un metro e mezzo di distanza, puntando per ben quattro volte l’arma dritta all’obiettivo, non può non rappresentarsi il rischio concreto di uccidere chi si trova di fronte”, conclude l’avvocato, che ora attende di presentare le relazioni dei propri consulenti per dirimere gli ultimi dubbi.

Accertamenti che serviranno a verificare se si è agito nel rispetto delle regole. Nel registro degli indagati, con l’accusa di omicidio colposo, sono iscritti i due carabinieri in servizio quella notte

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