Dopo il rapporto “Spes” la procura indaga sulla terra dei fuochi nella verde Irpinia

Aperto un fascicolo, primo atto: interlocuzione con l'Istituto superiore di sanità

Procedimento aperto, per ora nessun iscritto nel registro degli indagati, si parte con le verifiche preliminari. Primo atto: un’interlocuzione con l’Istituto superiore di sanità che è stato parte attiva dello studio. E a coordinare l’indagine non poteva esserci persona più esperta e qualifica: il procuratore capo di Avellino, Domenico Airoma, che è stato l’anima della grande inchiesta condotta dalla Procura delle Repubblica di Napoli Nord di cui era aggiunto prima della nomina in Irpinia che ha portato alla luce dopo un accordo proprio con il massimo ente nazionale sulla salute pubblica il nesso stretto tra inquinamento ambientale e incidenze tumorali nella cosiddetta Terra dei Fuochi, vale a dire quell’area cerniera tra Napoli e Caserta che conta 38 comuni. Ed ora che il monitoraggio “Spes” ha confermato i contenuti allarmanti di denunce e inchieste giornalistici sull’ambiente avvelenato in pezzi d’Irpinia – in questo caso Valle del Sabato e Valle dell’Irno – l’idea di fondo è di replicare lo stesso schema in termini di accertamenti in materia di reati ambientali e ripercussioni sulla salute di chi abita in queste zone risultate contaminate.

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