Servizi sociali: “Festa boicotta l’azienda consortile, meglio scioglierci”
Piano di zona di Avellino e servizi sociali negati. Levata di scudi di undici sindaci su sedici dell'assemblea. La denuncia: "Il primo cittadino boicotta il funzionamento dell'azienda consortile, meglio sciogliere l'ambito"
Implode, sembra definitivamente, il piano di zona di Avellino, con buona pace delle 100mila persone servite dall’ambito che si ritrovano, come da anni a questa parte, con sostegni sociali al lumicino e male organizzati. Lo scontro con il sindaco di Avellino Gianluca Festa dopo l’ultima assemblea appare insanabile, tanto che undici comuni ora non chiedono più nemmeno il commissariamento, ma direttamente lo scioglimento dell’ambito.
Dopo la ritirata in assemblea che ha impedito la nomina dei nuovi componenti del Cda, Festa addirittura ribalta la realtà dei fatti, e al “Quotidiano del Sud” dichiara di aver sventato “un’operazione carbonara dove gli altri sindaci avevano trovato un accordicchio nel tentativo di lottizzare il cda dell’azienda consortile”. Inutile spiegare che se undici comuni su sedici hanno un accordo si tratta di maggioranza e dunque di democrazia a un primo cittadino che di sè stesso parla come di “un uomo solo al comando”, dichiarazioni rilasciate durante l’inaugurazione del nuovo anno dell’Avellino Calcio; si resta basiti però quando, dopo queste parole, si assiste al silenzio dei suoi consiglieri comunali e della sua giunta che dunque dimostrano il loro asservimento totale a Festa. C’erano una volta dignità e indipendenza, ma non ci vogliamo soffermare a lungo sul tema della schiavitù.
Diverso è quando Festa sostiene che dal suo arrivo i servizi del piano di zona “vengono regolarmente erogati, e di aver rimesso in ordine un settore bloccato da anni. Altri probabilmente”, conclude il sindaco, “avrebbero preferito continuare con la poco limpidezza del passato”.
Se è vero, come è vero, che negli ultimi sei anni il piano di zona non ha prodotto uno straccio di rendicontazione, è vero anche che il sindaco in quel tempo era consigliere comunale di maggioranza e in cinque anni non ha proferito una parola sul punto.
Per il resto arriva la replica del sindaco di Torrioni Annamaria Oliviero, che rappresenta il pensiero della maggior parte degli altri comuni dell’ambito: “Quel che accade è vergognoso, chi sta giocando sulla pelle dei cittadini è Gianluca Festa che non si occupa del sociale e non sta facendo nulla per far funzionare l’azienda, anzi questo è l’ennesima prova del suo boicottaggio; questa occasione ha mostrato a tutti chi sta bloccando davvero i servizi sociali. Gli unici servizi che stanno funzionando”, continua il primo cittadino di Torrioni, “sono quei pochi che hanno sempre funzionato, non grazie a Festa ma bensì agli operatori che non vengono nemmeno pagati. Il problema è che le uniche cose che funzionano sono le solite cooperative, senza però che sia garantito un minimo di trasparenza rispetto ad affidamenti, funzionamento e i pagamenti del piano di zona. C’è bisgono di un intervento forte”, conclude Oliviero, “non ha più senso che noi piccoli comuni continuiamo a far parte di un ambito malgestito dal capoluogo”
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