“La pandemia e i ritardi gravissimi che dobbiamo recuperare sui malati oncologici”

L'analisi dell'oncologo Cesare Gridelli

“Arrivano da noi in condizioni già gravi, in una fase molto avanzata della malattia. E questo ci fa chiaramente capire quanto abbia pesato durante tutta questa emergenza la mancata diagnosi. Nel nostro caso un ritardo anche di sei mesi di un semplice accertamento diagnostico può determinare conseguenza molto negative sullo sviluppo della malattia”. A parlare è Cesare Gridelli, oncologo di fama internazionale, primario all’ospedale Moscati. La frenetica attività clinica degli ultimi mesi sta facendo emergere con drammatica evidenza un dato: la paura, le attività ridotte all’essenziale hanno determinato un crollo delle diagnosi preventive rispetto ai tumori. “Un altro elemento valutativo – ha aggiunto il dottore Gridelli – riguarda il calo dei cosiddetti screening preventivi. Per le donne per il cancro all’utero e alla mammella per gli uomini in modo particolare al colon”. Tre milioni di esami in meno in Italia: tanto è costata fino ad ora la pandemia.
Ed ora c’è il rischio che si corra ai ripari quando è già troppo tardi.

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