Muore in ospedale Amedeo Genovese, boss fondatore del Clan Partenio
Amedeo Genovese, fondatore del Clan Partenio assieme al cugino Modestino, è morto all'ospedale di Parma per complicazione ai suoi problemi di salute. Era detenuto nel carcere della città emiliana, dove scontava l'ergastolo per l'omicidio De Cristofaro. Il suo nome era risalito alla ribalta dopo l'arresto del figlio Damiano
E’ morto ieri all’età di 65 anni Amedeo Genovese. L’ex boss, fondatore, assieme al cugino Modestino, del Clan Partenio, è stato stroncato da un arresto cardiaco mentre era ricoverato all’ospedale di Parma, dove era stato trasferito ultimamente a causa dell’aggravamento delle sue condizioni di salute.
Amedeo Genovese, assistito ultimamente dagli avvocati Mauriello e Danna, stava scontando l’ergastolo nel carcere della città emiliana, dove era detenuto dal 2010 prima al 41 bis poi in regime di alta sicurezza a seguito della condanna per l’omicidio di camorra di Walter De Cristofaro, avvenuto a Serino il 12 luglio del 2000, di cui fu dichiarato mandante.
Prima affiliato alla Nuova Famiglia, sfruttò in seguito la sua rete di conoscenze per mettersi in proprio, assieme al cugino Modestino, con cui costituì l’omonimo clan, anche definito Clan Partenio, operativo negli anni 90 e nei primi del duemila, che impose la propria forza e il proprio controllo nel territorio alle falde del Partenio.
Usura, estorsioni, droga e appalti, l’organizzazione criminale dei cugini Genovese in poco tempo, grazie all’utilizzo di una violenza brutale, costituì un monopolio negli affari illeciti nella zona tra Montevergine e il Terminio: il cuore della cosca era tra Summonte, Mercogliano e Ospedaletto.
Amedeo, alla pari del cugino, era il leader indiscusso del sodalizio, definito da inquirenti e pentiti più carismatico di Modestino. Divennero il terrore degli imprenditori locali, obbligati a versare il pizzo; negli anni del loro dominio si contano morti a terra, attentati, lettere minatorie, spari, colpi di mitra, intimidazioni continue. Allargarono notevolemente le piazze di spaccio, distribuendo fiumi di cocaina.
“Una storia di pentiti”, così commentò la condanna del padre Damiano Genovese, quando questi decise di scendere in politica, non dissociandosi dal passato di Amedeo. Damiano Genovese riuscì poi a farsi eleggere consigliere comunale con la Lega alle amministrative del capoluogo del 2018, appoggiando al ballottaggio i 5Stelle, notizia che diede con entusiamo al padre durante un colloquio in carcere. “Abbiamo vinto, siamo al comune” disse Damiano trovando la soddisfazione di Amedeo, che ebbe un ruolo decisivo anche dopo l’attentato, per mano dei fratelli Galdieri, contro le auto della famiglia Genovese.
L’ex boss, che aveva cresciuto da un punto di vista criminale Pasquale e Nicola Galdieri, suggerì al figlio di non rispondere e di trovare la maniera di “fare pace”, conoscendo la pericolosità dei nuovi boss di Mercogliano. Furono poi gli arresti ad opera dei carabinieri, un mese dopo, a chiudere la pagina del Nuovo Clan Partenio, nato proprio sulle ceneri del sodalizio dei cugini Genovese
I commenti sono chiusi.