La guerra di Piera, l’avellinese che ai confini con l’Ucraina aiuta i profughi a fuggire
Il filo Ucraina-Irpinia. Nei centri di accoglienza sul fronte polacco, l’avellinese Piera Vincenti aiuta gli sfollati in fuga dall’orrore della guerra. Sui pullman, assieme ai colleghi della onlus con cui collabora, carica donne, anziani ma anche molti bambini rimasti orfani. "Sto assistendo a scene sconvolgenti, ma sono impressionata dall'orgoglio con cui gli ucraini stanno affrontando la situazione"
La solidarietà degli irpini non si ferma ai confini della provincia di Avellino. Come dimostra la storia di Piera Vincenti, una giovane giornalista avellinese, dipendente di una agenzia di comunicazione che gestisce anche la “Ripartiamo onlus”, una associazione che si occupa di iniziative di beneficienza. Da quando è iniziata la guerra in Ucraina, Piera Vincenti e i suoi colleghi organizzano continuamente i cosiddetti “viaggi della speranza”: a bordo di un pullman vanno in Polonia, nei centri di accoglienza ai confini dell’Ucraina, dove raccolgono i profughi per assicurargli un posto al caldo in Italia.
Ora sta organizzando il secondo viaggio, dopo che la scorsa settimana ha accompagnato 35 profughi a Cattolica, per lo più giovani madri e anche molti bambini orfani, affidati a strutture sociosanitarie.
Nel frattempo, seguendo l’istinto del suo principale mestiere, descrive anche quello che vede: centinaia di persone, givoani donne, anziani, bambini, ammassati nei centri dopo viaggi durissimi per attraversare la frontiera, in fuga dalla guerra dove hanno lasciato i loro figli, mariti e padri a combattere, in cerca di una sistemazione e di un futuro. “A colpirmi è il loro grande orgoglio: quando mi chiedono dove li porteremo, dicono che vogliono lavorare, vogliono darsi da fare, non cercano assistenzialismo” ci dice Piera al telefono, ancora in Polonia da dove ha pubblicato questo video
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