Chiedeva ratei di un mutuo mai erogato. Sentenza emblematica contro un colosso bancario
La pronuncia della Corte d'Appello di Salerno in favore del piccolo risparmiatore della Valle del Calore riaccende i riflettori sulla regolarità e la trasparenza di alcuni iter bancari
I tempi lunghi della giustizia in questo caso hanno raggiunto quasi 20 anni per una vicenda che risale però al lontano 1994. La banca e la società alla quale l’Istituto aveva ceduto il credito dovranno pagare le spese legali del lungo processo che però potrebbe non chiudersi qui perché c’è ancora la possibilità di ricorre al terzo grado giudizio, cioè in cassazione. L’avvocatessa Adele Zullo che ha seguito la causa ha sottolineato l’importanza di questa pronuncia della Corte d’Appello di Salerno, che ha sostanzialmente ribaltato quella di primo grado, perché ha in sostanza riconosciuto le gravi irregolarità ed inadempienze commesse dall’Istituto di Credito nell’iter di concessione del mutuo al piccolo risparmiatore irpino della Valle del Calore che si è visto addebitare le rate mensili di un prestito in realtà mai ricevuto e nel 2004 anche la richiesta della restituzione del prestito di finanziamento. Un vero colpo per il cliente, ai danni la beffa. Ma il piccolo risparmiatore, grazie al suo avvocato, è invece riuscito ad avere la meglio, ribaltando il luogo comune in base al quale soltanto sulle grandi somme vale la pena di intentare causa e contro le grandi banche nulla si può. La somma in questione oggi ammonta a 16.158 euro , all’epoca della richiesta di finanziamento nel 1994 si trattava di circa 30 milioni di vecchie lire. La pronuncia della Corte d’Appello di Salerno ha un peso che va oltre la somma da pagare perché in sostanza punisce la “presunzione” della banca e della società concessionaria del credito di potersi rivalere su un piccolo risparmiatore nonostante le evidenti inadempienze commesse nella concessione del prestito.
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