Le Verità dei Ragazzi

(Franco Genzale) – Nove giorni fa abbiamo dato notizia della scomparsa del Dottor Pierluigi Cillo, medico chirurgo ortopedico di grande spessore professionale ed umano e “fondatore” della Ortopedia alla Clinica Malzoni.
Nel corso della celebrazione del “settimo”, Alessandro Verona, 12 anni, uno dei nipoti del Dottor Cillo, ha voluto dedicare all’amato Nonno un ricordo molto toccante che per la sua genuinità potrebbe più generalmente interpretare il sentimento di tutti i “bravi” nipoti del mondo nei confronti di tutti i nonni “buoni” del mondo.
Clara Spadea si è ispirata alle parole di Alessandro per offrirci un’analisi introspettiva decisamente originale e profonda delle “verità dei ragazzi”.
Vi propongo la lettura del suo commento e, a seguire, il testo integrale della lettera di Alessandro a Nonno Pierluigi.

 

– di Clara Spadea –

Quanti volti incrociamo durante la nostra esistenza?
In quante vite ci imbattiamo negli anni? Con alcune ci sfioriamo, con altre le nostre si intersecano, tante restano a noi sconosciute.
Ma quanto riusciamo davvero a capire e conoscere di questa folla di volti con cui in un modo o in un altro entriamo in contatto?
Io credo molto poco, perché nonostante la frequenza con cui magari dibattiamo con alcuni di essi, siamo a volte portati a giudicarli solo in base al ruolo sociale che rivestono o comunque soffermandoci su poche inutili apparenze che con la nostra presuntuosa sicurezza riteniamo possano darci la visione totale di una persona.
Sono invece convinta che se davvero si vuole capire l’essenza di un individuo, le risposte andrebbero cercate, quando possibile, nelle parole dei ragazzi: gli unici veri custodi delle verità per via della loro innocenza, della loro spontaneità, per l’assenza in essi di sovrastrutture, di pregiudizi, di muri, capaci come sono, come forse mai più, di esprimere ciò che recepiscono da chiunque in modo diretto, semplice, persino crudele a volte, ma sicuramente in maniera rispondente alla verità.
Così, ad esempio, pur avendo già una mia idea sulla professionalità e la rettitudine di una persona scomparsa purtroppo di recente, e mi riferisco in particolare al dottore Pierluigi Cillo, noto ortopedico di Avellino che ha dato lustro alla nostra città, in occasione della celebrazione del settimo dalla sua scomparsa sono stata profondamente colpita dalle parole pronunciate sull’altare da un nipote di giovanissima età del dottore.
Poche righe, ma essenziali.
Nessuna parola roboante, nessuna retorica, nessun aggettivo ricercato o pomposo.
Semplicemente la descrizione delle piccole azioni quotidiane compiute con questo nonno che, toltosi il camice, nel dare alla sua famiglia e ai suoi piccoli uomini in erba il suo tempo e il suo amore, senza rendersene conto trasmetteva loro il coraggio, l’armonia, la serenità, la forza di crescere e di andare avanti.
Un uomo che, nonostante il suo ruolo sociale, non si è fatto prendere da facili distrazioni, ma che piuttosto passava il tempo libero a piantare semi nel suo nucleo familiare.
E la semina ha dato buoni frutti se, tra l’altro, un ragazzino di così tenera età ha saputo esprimere a parole sue meglio di qualsiasi adulto le qualità umane del nonno, quelle che contano al di sopra di tutto.
Un uomo che, è evidente, ha lasciato eredità fondamentali e rare a tutta la famiglia.
Ce lo dice questo ragazzo che ha già in sé tutti i valori più importanti della vita e che, è sicuro, sa che “il nonno gli sarà sempre vicino nei momenti difficili”.

 

Ciao Nonno

Ti vorrei dire tante cose, ti vorrei parlare in persona, ti vorrei vedere. Anche se non ti posso vedere, so che mi puoi sentire. So che se ti chiedo aiuto tu mi aiuterai, so che se ti chiedo fortuna tu me la darai, so che se avrò momenti bui ci sarai tu ad accendere la luce. E anche se non possiamo più cucinare la pizza insieme per tutta la famiglia so che ogni volta che la cucinerò tu sarai là affianco a me a dirmi cosa fare, e a darmi dritte. So anche che ogni volta che starò con i cani, mi ricorderò che mi hai insegnato a non aver paura. Mi ricorderò sempre che l’impegno viene sempre ripagato, questo me lo hai insegnato tu. Sono sicuro che ogni volta che mi dispero perché non ci sei più, mi ricorderai che tu sei sempre la vicino a me. E che ci sei più di prima. Ogni volta che penso alla clinica, e a tutto il bene che hai fatto sorrido. E mi ricordo di essere fortunato ad aver avuto un nonno come te. Avrai sempre un posto speciale nel mio cuore.

Ti voglio bene
Alessandro Verona

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