IL CORSIVO – Più “mediche” che medici. Ma le “primarie” sono solo il 20%. Chissà perché…

La notizia è ricavata da un servizio-intervista della bravissima Margherita De Bac per il Corriere.it di ieri.
I medici-donne del Servizio sanitario nazionale sono 53 mila, pari al 52% dell’organico di settore. Insomma, come certifica l’Annuario statistico del ministero della Salute, le professioniste femmine hanno superato il numero dei colleghi maschi.
Il sorpasso, raccontano gli esperti, era prevedibile e perfino scontato: parlano i numeri del progressivo aumento di donne nelle iscrizioni universitarie a Medicina.
Non tornano i conti (proporzionali) quando invece si passa a rassegna il quadro dei livelli dirigenziali apicali. Su dieci posti di primario, ben otto sono occupati da uomini.
Certo, si diventa primario per concorso. Ma come si spiega questo sproporzionato rapporto uomo (80%) donna (20%) rispetto ai numeri per genere dell’organico?
Gli uomini sono più bravi per definizione? Macché! Io un’idea ce l’avrei. Ed è la seguente: i maschietti fanno semplicemente “più” politica.
Clientelare? Ma cosa avete capito! Stiamo parlando o no di politica… sanitaria?

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