Odessa

La tensione tra Russia e Ucraina si è improvvisamente trasformata in conflitto; in poche ore qualsiasi supposizione è stata spazzata via dalle sirene, Putin ha invaso l’Ucraina e la guerra è scoppiata. Mondo in apprensione, media in fibrillazione, proclami, dichiarazioni e sentenze da parte di tutti i leader occidentali, e non solo.

In queste interminabili ore confuse e inquietanti, trascorse cercando di svolgere le normali attività quotidiane, sono sempre in contatto con i media per avere notizie in tempo reale. Avendo necessità di cercare un testo utile per il lavoro, mi sono ritrovata davanti alla mia libreria e ho intercettato uno dei testi più affascinanti che abbia mai letto: “Odessa. Splendore e tragedia di una città di sogno”. L’autore è Charles King, ha scritto 5 libri sull’Europa Orientale, oltre ad altri best seller sulla comprensione culturale globale. King ha lavorato con i più prestigiosi mezzi di comunicazione come CNN, BBC, History Channel, New York Times, Washington Post, nonché su importanti riviste accademiche e insegna International Affairs and Government, alla Georgetown University di Washington.

“Odessa”, vincitore di un “National Jewish Book Award” è stato tradotto in numerose lingue. Lo considero una delle letture più coinvolgenti e interessanti per la prosa raffinata e per la precisione della ricostruzione storica che si spinge oltre ed entra in contatto con le emozioni, le tragedie, le voci dei protagonisti del tempo. La profondità con la quale l’autore si addentra nei fatti e nelle figure chiave delle vicende di una delle città più vivaci e multiculturali del mondo, è frutto di un meticoloso lavoro di ricerca e del contributo dei colleghi “odessologisti”, membri della cosiddetta “banda americana”, una task force creata dall’autore per intensificare la ricerca iconografica e colmare i vuoti d’archivio.

Le pagine del libro trascinano nella narrazione di una città fondata da un mercenario napoletano, battezzata da un’imperatrice, governata dal marito segreto di lei, costruita da due nobili francesi in esilio, modernizzata da un conte educato a Cambridge e celebrata dall’amante russo della moglie di quest’ultimo. La passione, la dedizione, il desiderio di trasferire una narrazione coinvolgente e autentica della città dell’Ucraina, si respirano in ogni pagina. Odessa viene magistralmente descritta come quel dinamico crocevia cosmopolita e multicolore, quel tessuto multiculturale e multietnico rivelatosi sin dagli albori del suo sviluppo urbanistico. Arroccata tra mare e steppa, città unica nel suo genere, diventata il porto più ambito della Russia e fonte di ispirazione di scrittori come Puskin e Babel, Odessa ha rappresentato la lotta di sopravvivenza tra due contraddizioni: il successo e l’autodistruzione. Come tutte le città portuali vivaci dalle mille attività di scambio, commercio e navigazione, ha accolto muse, creatori di arte e di letteratura, intellettuali illuminati e illuminanti e allo stesso tempo ha fatto i conti con i suoi “demoni”, con i suoi lati oscuri, con l’odio religioso, l’invidia di classe, la vendetta etnica. Dalla luce alle tenebre, l’autore racconta come ad un certo punto della storia la città divenne sinonimo di fanatismo, antisemitismo e nazionalismo.

Generazioni di odessiti hanno costruito una città unica nel suo genere, nella quale gli aspetti nobili sono emersi con la stessa forza di quelli mostruosi, rivelando che nella diversità convivono potenza creatrice e difficoltà. La vita della città si è intrecciata con tante vite individuali simboliche, celebri, a volte oscure, che l’hanno resa patria prediletta di ebrei, russi, ucraini e molte altre etnie. Odessa è stata una delle più grandi città russe e il porto commerciale più grande dell’Impero, anche se si trovava più vicina a Vienna e ad Atene che a Mosca e a san Pietroburgo. Odessa non aveva una sua tradizione, sperimentava forme di vita e nuove attività. L’idillio cosmopolita che Odessa ha cercato eroicamente di rappresentare, come tante altre città con la stessa autorevolezza, ha entusiasmato e deluso allo stesso tempo. Ma è rimasta impressa come un marchio, un modo di essere, uno stile di vita.

In questo momento la protagonista dell’Ucraina è Kiev e ci auguriamo che lo sia in una escalation verso la tregua e la pace. Le truppe russe sono sbarcate anche a Odessa, la storia non finisce mai di trovarci impreparati, increduli, stupiti, sbigottiti.

Odessa rimane un mio sogno nel cassetto che prima o poi si realizzerà, un intrigo senza tempo. Sono quasi certa che saprà ancora una volta come fare per salvarsi.

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