IL CORSIVO – Se tra moglie e marito c’è il parroco invece del dito

Ma è proprio vero, come dicono in tanti, che la vita è sempre bella perché riserva sorprese? Può darsi. Di certo non la pensa così un imprenditore avellinese, trascinato in Tribunale dalla moglie con una denuncia di tentato strangolamento, episodio rivelatosi infondato.
Teatro della vicenda, secondo le cronache del Corriere del Mezzogiorni di ieri, Oliveto Citra, provincia di Salerno. Tutto è tornato alla ribalta con la decisione del giudice di “non luogo a procedere” nei confronti dell’uomo: il tentativo di strangolamento ed altre violenze lamentate dalla moglie non ci sarebbero mai stati. Altro, invece, è realmente accaduto.
L’antefatto in breve. È dicembre 2023 quando la donna – 31 anni, originaria di Battipaglia – profittando dell’assenza del marito, nel Trentino per lavoro, fa le valigie e con i tre figli “scappa” assieme al parroco. Qualche giorno dopo la fuga, è lei stessa a raccontare di essersi allontanata perché da almeno dieci anni subiva dal marito soprusi, violenze e minacce di morte.
Fine della vicenda, per ora, considerato che la donna ha annunciato di voler ricorrere in appello, mentre il marito, già alla notizia della fuga con il parroco, aveva comunque avviato la causa di separazione per abbandono del tetto coniugale.
Dei protagonisti di questa storia, attualmente si sa che la donna non è più tornata a Oliveto Citra e vive in una cittadina del Salernitano; l’imprenditore, secondo il suo legale, ha ritrovato la serenità dopo anni di incubo; mentre del parroco, che era stato sospeso dall’Arcivescovo di Salerno, si sono perse le tracce.
Commenti? Parafrasando un saggio modo di dire: se tra moglie e marito si mette il parroco invece del dito.

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